Cosa faccio

La Psicoterapia che utilizzo è rivolta ad adulti, singolarmente e in coppia, agli Adolescenti e Preadolescenti, e segue il modello della Psicologia di Alfred Adler, con contaminazioni dettate da percorsi di crescita e conoscenza di sé, come le Costellazioni familiari (secondo il metodo di Bert Hellinger), la Biodanza (secondo il metodo di Rolando Toro) e la pratica Buddista (della Soka Gakkai).

Quali gli strumenti che applico in Psicoterapia? L’analisi dello stile di vita, della costellazione famigliare, dei primi ricordi, dei Sogni che, laddove possibile, utilizzo largamente, in quanto contenitori di desideri, paure, intenzioni e quindi di risposte e indicazioni sulle scelte e le strade da percorrere più consone alla persona che le sta cercando. Inoltre, tornando alla Psicologia di A. Adler, l’Alleanza terapeutica e l’Incoraggiamento sono altri importanti ingredienti che non mancano mai durante la fase iniziale e poi avanzata della Psicoterapia.

In sostanza il percorso consiste in un graduale riconoscimento e abbandono di quegli schemi mentali, “legacci” (impedimenti), appresi nella vita, che sono diventati inutili e che appunto impediscono l’evoluzione personale, in nome di un altrettanto riconoscimento di quegli schemi “originali”, più  rispondenti ai bisogni, aspirazioni dell’individuo sia in riferimento a sé stesso, sia nella sfera sociale, affettiva, e amicale.

In tutto questo la coppia Psicoterapeuta-paziente si avvale anche e soprattutto alla fine del percorso, della creatività, affinché la persona “scelga, cucia e poi indossi il vestito che più lo rappresenta”, ovvero la migliore versione di sé.

Lo stile di vita
è l’impronta unica e irripetibile
di ogni individuo.

Alfred Adler

Voglia di bene (ed Frassinelli, aut M. Scott Peck)

Un libro positivo e di ampio respiro scritto in maniera fluida e comprensiva dal dott. Scott Peck, psichiatra e psicoterapeuta, sulle relazioni affettive e sentimentali, discusse e analizzate, sulla base della sua lunga esperienza professionale...osservando i problemi che comunemente si incontrano, di dipendenza, possessività, mancanza di rispetto, per arrivare ad una conclusione illuminante, comune alle principali filosofie spirituali che portano all’amore : solo vivendo con coraggio e serenità i rapporti sentimentali/affettivi, nel rispetto di sé stessi e degli altri, partendo dalla propria crescita personale, e  nel desiderio di comprensione reciproca, arriveremo a non aver paura dei sentimenti. Una lettura incoraggiante, scritta  con amore e per l’amore.

Cos'è la rivoluzione umana (Ed Esperia, aut D. Ikeda)

L’autore, leader del Buddismo che si fonda sugli insegnamenti di N. Daishonin, e premio Nobel per la Pace, spiega la “Rivoluzione Umana” principio cardine della filosofia buddista, ma fonte di ispirazione e riflessione per tutti coloro che desiderino evolversi ed essere felici. D. Ikeda parla della Rivoluzione Umana come atteggiamento verso la vita e le difficoltà, talvolta dure che in essa incontriamo. Un atteggiamento che parte dal coraggio di affrontarle partendo da una trasformazione interiore, da una Rivoluzione personale, umana appunto, in cui si sperimenta apertura e capacità di trasformare le sofferenze in occasioni di crescita e gioia.

L'uomo che piantava gli alberi ( Ed Salani, aut J Giono)

Breve ma poetico racconto, sul rapporto uomo – natura, in cui “ partendo da un’insolita storia positiva, si cela un messaggio profondo. Capace di propagarsi nell’animo e nella cultura umana come le radici, i rami, le foglie e i frutti dell’albero sul terreno circostante. E’ un messaggio di riconciliazione dell’uomo con madre natura, è un messaggio di rinascita della foresta e della vita là dove erano state incoscientemente annientate. Perchè l’albero rappresenta, fin dai tempi più antichi, il simbolo e l’espressione della vita, dell’equilibrio e della saggezza.”

Per dieci minuti (Ed Universale Economica Feltrinelli, aut Chiara Gamberale)

Un romanzo piacevole che attraverso la storia della protagonista, ci dimostra come “il meglio sta in tutte quelle esperienze interessanti che ancora ci aspettano”. Quando tutto va a rotoli, e sembra che nulla di buono possa accadere perché la vita sembra essersi accanita con noi...che si fa? Si gioca...per dirla alla R. Steiner. Si rompono vecchie abitudini, e schemi per provare “10 minuti al giorno per 1 mese” se si può ricominciare a vivere. Cambiare, perché inevitabile, un po’ alla volta, per riappropiarsi di sé, dei desideri, della leggerezza, delle piccole ma grandi cose del quotidiano e della gioia di vivere.

I giorni dell’abbandono  (Italia, 2005)

Film toccante, con una bravissima Margherita Buy, un altrettanto Luca Zingaretti, affronta il tema della coppia, in particolare del tradimento, e del vissuto appunto dell’abbandono. Tuttavia l’abbandono non è solo inteso come l’atto di uno dei due partner verso l’altro, e nemmeno come solo il vissuto dell’ “abbandonato” ma anche come un “abbandonarsi” al proprio dolore, conseguente alla separazione e al trauma. Descrive in maniera commovente, attraverso gesti, silenzi, sguardi e voci tutti i passaggi che avvengono in chi attraversa e vive quest’esperienza nella separazione.

Film comunque a lieto fine, dove la capacità di risalire il fondo e la resilienza della protagonista, aprono il varco alla speranza e alla rinascita. Introspettivo e commovente.

Lasciati andare (Italia, 2017)

Commedia brillante ma non scontata, che ironizza sulle vicende e sui personaggi (compreso uno psicoanalista), sulla scompaginazione data dal caso, dagli incontri di storie e persone. Lasciati andare è sia la frase dello psicoanalista ipnositerapeuta verso i pazienti, ma anche un invito generale rispetto alla vita, ai sentimenti, alla felicità, abbandonando inutili e sterili rigidità che ognuno di noi si porta dietro in nome di un presunto ordine e controllo sugli eventi. Gioiosamente contagioso.

Captain Fantastic ( Stati Uniti, 2016)

La trama ci parla di una famiglia con numerosi figli, “capitanata” appunto da un padre “alternativo”, che inizialmente con la propria compagna, e poi purtroppo da solo, sceglie di crescere i figli secondo “natura”, nel vero senso della parola...cioè nei boschi, imparando le arti antiche della sopravvivenza, e al tempo stesso studiando e apprendendo con rigore materie scientifiche e umanistiche...attraverso anche la sperimentazione. Questo padre Fantastic dovrà fare poi i conti con il desiderio/bisogno dei ragazzi di sentirsi parte del mondo più civilizzato e globalizzato, c quindi anche con i suoi vizi e difetti. Molto interessante dal punto di vista delle scelte di vita, dentro/ fuori la società comune e globale,  del ruolo genitori (in particolare del padre)- figli, dell’adolescenza, del proprio posto e senso nel mondo.